La sicurezza è un argomento caro a tante persone, specialmente in ambito informatico. Tra i tanti motivi per l’utilizzo di GNU/Linux molti utenti mettono la privacy davanti a tutto.

Il perché è facile da indovinare: Essendo il sistema open, posso sapere cosa fa la mia macchina in qualsiasi momento. E’ un utilizzo trasparente, se conosco cosa fa ogni singolo processo so anche quanto la mia privacy possa essere tutelata e mi sento più sicuro.

Ma è davvero così?

In realtà, per quanto open possa essere un os la possibilità di compromettere la nostra sicurezza è direttamente proporzionale all’attenzione che mettiamo noi nelle operazioni di tutti i giorni. Meno attenzione prestiamo durante il nostro uso del computer, meno la nostra privacy è al sicuro.

Perché si?

Perché ad esempio, il fatto che GNU/Linux chieda spesso la password di amministratore per le operazioni più importanti non mette al riparo da possibili errori, installazioni di pacchetti manipolati etc. Perché per alcuni l’aggiunta indiscriminata di PPA rappresenta una cosa da evitare.
Bisogna sempre capire perché la macchina richiede la nostra attenzione.

Ma poi, la privacy cos’é?

Un insieme di dati che vi descrivono personalmente, una serie di informazioni che rappresentano una parte di voi (cosa vi piace mangiare o che serie tv amate), i vostri documenti o semplicemente un diritto.

E voi, che rapporto avete con la vostra privacy su Linux?

Pensate di vivere in un’isola felice e poco frequentata da malintenzionati oppure pensate che a prescindere un utilizzo consapevole della vostra macchina sia una buona prassi a prescindere? Siete particolarmente affezionati alla vostra privacy o appartenete a quel gruppo di persone che risponde con: “Se vuoi la privacy informatica, spegni il pc”?
Che inizi la discussione!