Vanilla OS, una delle distribuzioni più interessanti rilasciate negli ultimi mesi, si appresta a cambiare la distribuzione di base passando da Ubuntu a Debian Sid.

Vanilla OS 2.0 Orchid, questo il nome in codice della prossima versione di Vanilla OS, continuerà ad essere basata su GNOME cercando di offrire la migliore esperienza vanilla possibile.

Sono diversi i motivi che hanno portato il team di Vanilla OS a migrare a Debian Sid:

  • È più vicino a un'esperienza vanilla rispetto a Ubuntu. Ci sono stati sforzi per ripristinare il flusso di lavoro di Canonical, ma questo richiedeva molto tempo. Gli sviluppatori sono stati costretti a concentrarsi sul ripristino di questi cambiamenti. Ubuntu fornisce una versione modificata del desktop GNOME, che non corrisponde a come GNOME intende il suo desktop. Uno degli obiettivi di alto livello di Vanilla OS è quello di essere il più possibile "vanilla", quindi gli sviluppatori hanno ripristinato molte di queste modifiche per raggiungere questo obiettivo.
  • Non c'è una forte opinione sulla distribuzione delle applicazioni. Snap è il metodo principale per ottenere applicazioni su Ubuntu. Sulla base dei test svolti dagli sviluppatori di Vanilla OS e di molte fonti online, ci sono molti problemi che Snap non ha ancora risolto, come l'avvio lento, la centralizzazione, ecc. Gli sviluppatori della distro preferiscono promuovere iniziative aperte e trasversali, come Flatpak. Il passaggio a Debian Sid risolverà anche un problema fondamentale segnalato da molti membri della comunità, ovvero che la maggior parte delle applicazioni native installate nel container Ubuntu di apx sono un pacchetto transitorio di Snap, che non funziona all'interno del container.
  • Con questo passaggio gli sviluppatori hanno una maggiore flessibilità nel rilascio degli aggiornamenti. Prima non avevano molta flessibilità nella pubblicazione dei rilasci di Vanilla OS, perché dovevano seguire la cadenza di rilascio di Ubuntu.
  • In ultimo gli sviluppatori hanno già familiarità con i pacchetti deb e con Debian.


Gli aggiornamenti saranno rilasciati ogni volta che saranno ritenuti pronti o quando saranno essenziali o critici (come gli aggiornamenti di sicurezza).

Al fine di limitare i rischi per la sicurezza e la potenziale riduzione della stabilità Vanilla OS fornirà una base ridotta (escluse le partizioni A/B) e incoraggerà fortemente tecnologie alternative come apx, Distrobox, Nix e Flatpak. 

Allo stesso modo, per quanto riguarda la stabilità, la quantità limitata di pacchetti core forniti all'utente significa che gli sviluppatori della distro testeranno solo l'immagine di base, in quanto è l'unica ufficialmente supportata.

Gli sviluppatori di Vanilla OS stanno inoltre introducendo il supporto OCI in ABRoot. Ciò significa che avranno un maggiore controllo sugli aggiornamenti, con più tempo per testare le immagini prima del rilascio. Gli aggiornamenti si occuperanno di scaricare ed estrarre l'aggiornamento, evitando l'uso del gestore di pacchetti e garantendo una copia esatta del sistema, pur mantenendo le modifiche imposte dall'utente. Ciò significa che avremo un sistema più stabile e affidabile senza compromessi.

Per un'esperienza di installazione senza interruzioni, sono stati aggiunti due tipi di installazione: "Express" e "Advanced".

Express offre un processo intuitivo e diretto che consente di configurare Vanilla OS in modo rapido, mentre il setup si occupa delle attività più importanti per gli utenti.

L'impostazione avanzata è destinata agli smanettoni e agli utenti che hanno bisogno di un'installazione personalizzata per i loro casi d'uso e flussi di lavoro.

GNOME 44 sarà la versione di GNOME presente nella prossima versione di Vanilla OS, ma questo potrebbe dipendere da eventuali rallentamenti nel rilascio da parte di GNOME e dalla pacchettizzazione di alcune librerie su Debian. Prima del rilascio della distro gli sviluppatori valuteranno se sarà possibile pacchettizzare GNOME 44 per conto loro e contribuire a Debian, se necessario.

Infine lato Kernel su Vanilla OS 2.0 Orchid sarà distribuito con il kernel 6+ di Debian, garantendo la compatibilità con i dispositivi e le periferiche più recenti.