Il futuro del software libero e open source nel comune di Monaco di Baviera è nuovamente a rischio.


Il Comune di Monaco di Baviera ha commissionato ad Accenture uno studio sullo stato dell'infrastruttura informatica comunale e per determinarne gli sviluppi futuri. Da questo studio ne è scaturita una relazione che è attualmente in discussione presso il consiglio comunale della città tedesca e che suggerisce il ritorno a Microsoft, sia per quanto riguarda il sistema operativo con Windows 10, sia per quanto riguarda la suite da ufficio con Microsoft Office lasciando però al personale la scelta sul fatto di passare a Windows o continuare ad usare LiMux.
In caso di prevalenza di richieste di passaggio a Windows il rapporto prevede di indagare se ha senso o meno dal punto di vista economico continuare ad usare Linux.


I dati della relazione di Accenture e i problemi emersi

Secondo la relazione realizzata da Accenture dal 2006, data in cui il dipartimento si è iniziato ad usare LiMux (la distro fork di Ubuntu 12.04 che è attualmente usata a Monaco) e OpenOffice (successivamente sono passati a LibreOffice) l'efficienza e la produttività dei luoghi di lavoro è diminuita e anche ora, dopo 10 anni dalla migrazione e nonostante gli aggiornamenti che si sono succeduti nel tempo, i dipendenti sono insoddisfatti. 
La richiesta arriva anche dai dipendenti comunali. Nel mese di settembre il reparto Risorse umane (POR) del comune di Monaco di Baviera si era lamentato di LibreOffice giudicandolo arretrato rispetto agli standard di altre applicazioni e non compatibili con le varie applicazioni specializzate necessarie all'attività lavorativa.
C'è da sottolineare come, nonostante la migrazione a LiMux e suite da ufficio libere, la città di Monaco di Baviera è ancora dipendente da soluzioni proprietarie di Microsoft, Oracle e SAP che non possono essere soddisfatte da altri produttori.
Oltre a questo secondo gli impiegati ci sono dei problemi di compatibilità con la visualizzazione di file PDF con software open source, problemi con la stampa di file e la modifica di documenti specie se scambiati con l'esterno.
Sempre secondo quanto riportato dalla relazione ci sarebbero problemi per quanto riguarda l'aggiornamento delle macchine. Al momento della stesura del rapporto su una base di 20000 PC equipaggiati con LiMux troviamo LiMux 5.x sul 45% delle macchine, il 32% è fermo a LiMux 4.1 mentre il restante 23 è fermo a LiMux 4.0.
Lato Microsoft abbiamo un parco macchine di 4163 PC di cui il 77% delle macchine aggiornato a Windows 7, il 9% dotato di Windows XP/ Windows Vista e il restante 14% con Windows 2000.


Gli scenari futuri

Secondo il rapporto, anche se il Consiglio Comunale dovesse accogliere i suggerimenti proposti nessun cambiamento sarebbe fatto nel breve periodo. Il rapporto raccomanda che LiMux e Windows debbano essere usati side.by-side per almeno i prossimi due anni.
Nella relazione c'è però una ulteriore parte riguardante gli alti costi di gestione e di complessità nel mantenere un sistema duale basato su Linux e Windows che di fatto va a sconsigliare questo scenario. 


Le critiche della Free Software Foundation Europe

Matthias Kirschner, presidente della Free Software Foundation Europe (FSFE), ha messo in dubbio l'imparzialità di Accenture, società che attualmente gestisce una join venture con Microsoft chiamata Avenade che ha lo scopo di aiutare le aziende a implementare le tecnologie Microsoft.
Sempre secondo Kirschner quello che spesso blocca le migrazioni è la presenza di software specifici utilizzati dalle amministrazioni pubbliche che obbligano gli utenti a restare su Microsoft Windows e spesso su versioni specifiche di esso.
Questo blocca il passaggio non sono verso software libero ma anche verso versioni più recenti di Microsoft Windows o alternative commerciali come macOS o Chrome OS.

I tempi di discussione

Il rapporto presentato da Accenture è di ben 450 pagine ed è così complesso che molto probabilmente i consiglieri potranno richiedere ulteriori uno o due mesi di tempo per prendere in considerazioni le sue conclusioni. 
Il partito dei Verdi ha comunque assicurato che continuerà a sostenere l'uso di software open source all'interno del Comune di Monaco di Baviera.

Per approfondimenti
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