AGGIORNAMENTO SULLA VICENDA:
Sulla vicenda si è scatenato un piccolo problemino mediatico a causa del titolo un pò apocalittico. Alcuni leggendo le parole sul possibile contagio di pacemaker sono sobbalzati giustamente dalla sedia. A tal fine è stata fatta una precisazione da parte della stessa BBC e dall'autore della ricerca. La trovate a questo link. Nel mio articolo sull'argomento avevo già precisato che un eventuale rischio sarebbe allo stato attuale impossibile.

Il Dr Mark Gasson è il primo uomo al mondo ad essere infettato da un virus informatico. Questo amabile scienziato/pioniere inglese, che lavora presso l'Università di Reading ha intenzionalmente contaminato un chip (tipo quelli che vengono inseriti nei nostri cani per identificarli) e se lo è impiantato nella mano.
Il risultato è che è a tutti gli effetti il primo uomo contagiato da un virus informatico. 

Il dispositivo è appunto una versione potenziata dei chip per cani e gli permette di passare attraverso le porte di sicurezza o di attivare il cellulare. Questo sensore biometrico è la nuova frontiera per la sicurezza che è allo studio.
Infettandosi ha voluto così dimostrare che il chip è stato in grado di trasmettere il virus ai sistemi di controllo esterni con i quali è venuto in contatto. Se fosse venuto in contatto con altri uomini microcippati il virus si sarebbe trasmesso anche a loro (ha usato il se visto che era l'unico che si è fatto impiantare il chip a scopo di test :D).

Lo scenario prospettato è inquietante. Immaginate che tale dispositivo venga in contatto con un pacemaker avanzato: il risultato sarebbe che il funzionamento del dispositivo salvavita potrebbe esser compromesso con seri danni al paziente.
I rischi sono quindi sempre i soliti legati alla sicurezza informatica. E' un futuro possibile? Dovremo correre ai ripari già da ora? Assolutamente no perché la tecnologia di entrambi gli apparecchi è lungi da raggiungere simili interazioni allo stato attuale.

Inquietante ed affascinante... non trovate?

Se volete saperne di più vi lascio l'articolo originale della BBC News e un video con l'intervista al coraggioso ricercatore (ps lo so il video è lo stesso che trovate nell'articolo solo hostato su youtube.. è che ho trovato prima il video che l'articolo quindi doverosa citazione :D)