Una delle critiche più condivise mosse nel corso degli anni ad Ubuntu One - il servizio di storage online simile a Dropbox o Google Drive, ma creato da Canonical e integrato nelle vecchie versioni di Ubuntu - era il fatto di essere closed source nella sua parte più importante, quella lato server.

Ieri, con un annuncio ufficiale, Canonical ha messo a disposizione di chiunque anche il codice sorgente di quei componenti che prima non erano disponibili al pubblico così da permettere a chiunque di creare e hostare la propria piattaforma analoga ad Ubuntu One.

Il codice è stato rilasciato sotto licenza AGPLv3 ed è disponibile su Launchpad. Canonical afferma inoltre che sta lavorando anche per il rilascio delle altre parti di codice relativo ad Ubuntu One (lo streaming musicale e l'interfaccia web ad esempio), ma non vi sono date prestabilite.