Con una decisione forse inaspettata, la corte di Amburgo, Germania, ha deciso che usare strumenti per bloccare la pubblicitá online é lecito.

Logo di Adblock Plus


L´accusa, composta dai quotiani Die Zeit e  Handelsblatt, a Dicembre aveva portato in tribunale Eyeo, societá tedesca detentrice dei diritti su Adblock Plus, accusandola di avere un comportamento illecito: non avrebbe dovuto nascondere le pubblicitá sui loro siti.

Una causa di questo tipo, in caso di vittoria dei due quotidiani, avrebbe fatto gola a tutti: infatti stavano alla finestra, al fine di scoprirne gli sviluppi, Microsoft e Google, due giganti del settore, e l´associazione editoriale francese, che stima in una perdita annuale tra il 20 e il 40% di fatturato dovuta ad Adblock Plus.
Proprio uno degli utenti del servizio é venuto in aiuto del giudice: al fine di stabilire la colpa della societá il giudice ha valutato come si comporta il software al fine di nascondere le pubblicitá.

L´utente ha risposto che sia il funzionamento di Adblock Plus che l´iniziativa che prevede la visualizzazione delle pubblicitá non invasive (attiva di default) sono spiegati all´utente in modo cristallino.
Di conseguenza il giudice ha stabilito l´innocenza della societá tedesca, il cui comunicato riportiamo, tradotto, qui sotto:

Siamo estremamente felici della decisione presa oggi dalla corte di Amburgo. Questa é una vittoria per ogni singolo utente di Internet, poiché conferma il diritto che ognuno ha di bloccare le pubblicitá invasive, proteggere la propria privacy e, per estensione, determinare la propria esperienza online. Ora che i problemi legali sono risolti, vogliamo raggiungere nuovi editori, pubblicitari e creatori di contenuti al fine di incoraggiarli a lavorare con Adblock Plus piuttosto che contro di noi. Sviluppiamo insieme nuove forme di pubblicitá non invasive che sono utili e che piacciano agli utenti; troviamo insieme nuovi modi per creare migliori pubblicitá; spingiamo per creare un ecosistema Internet piú sostenibile per ognuno di noi.
La corte federale di Amburgo


Ora che si é creato un precedente, seppur valido solo sul territorio tedesco, il compito di Google, Microsoft e di tutte le aziende che guadagnano con pubblicitá online é diventato piú difficile, anche se, va detto, molte di queste compagnie avevano giá pagato Eyeo per entrare nella whitelist.

Fonte per chi parla Tedesco: PCGames Hardware