L'Unione Europea inizia a credere nell'utilizzo di standard aperti e lo fa pubblicando una guida che indica alle varie PA le direttive atte a valutare gli standard esistenti e a scegliere le soluzioni migliori.
Secondo l'Unione Europea si stima in un risparmio 1,1 miliardi di euro l'anno nel settore pubblico grazie all'adozione degli standard aperti.
Nel mirino dell'Unione Europea vi è il problematico fenomeno del lock-in che si verifica nella PA. In pratica sempre più spesso si resta legati ad un solo produttore software a discapito del risparmio e dell'uso di standard aperti.
La guida è disponibile al seguente indirizzo (purtroppo in lingua inglese).
Di seguito il comunicato stampa ufficiale http://europa.eu/rapid/press-release_IP-13-602_it.htm


Commissione europea
Comunicato Stampa
Bruxelles, 25 giugno 2012
Agenda digitale: risparmio di 1 miliardo di euro l'anno nel settore pubblico grazie agli standard aperti
Oggi la Commissione ha annunciato una nuova strategia politica per aiutare le autorità pubbliche a evitare la dipendenza da un unico fornitore di sistemi d'informazione e comunicazione (TIC). Questo nuovo approccio inteso a contrastare il "lock-in" potrebbe consentire un risparmio di oltre 1,1 miliardi di euro l'anno nel settore pubblico dell'UE. Le gare d'appalto aperte, ad esempio, attirano un più alto numero di partecipanti con offerte migliori (raddoppiare il numero di partecipanti in genere diminuisce il valore dell'appalto del 9%).
Neelie Kroes, Vicepresidente della Commissione europea, ha dichiarato: "Gli standard aperti favoriscono la concorrenza, promuovono l'innovazione e consentono di risparmiare. La guida pubblicata oggi aiuterà le autorità nazionali a cogliere tutte le opportunità di innovazione ed efficienza."
Lavorare con gli standard quando si appaltano sistemi TIC, anziché specificare un singolo marchio, strumento, sistema o prodotto, permette di risparmiare il denaro dei contribuenti. Molte organizzazioni, tuttavia, non disponendo ancora delle competenze necessarie per individuare gli standard più adatti alle proprie esigenze informatiche o temendo che i costi iniziali del cambiamento possano essere troppo elevati o causare la perdita di dati, restano ancorate ai propri sistemi o dipendenti da un unico fornitore.
Un maggiore ricorso agli standard semplifica inoltre lo scambio di dati tra sistemi pubblici, consentendo così ai cittadini di fornire i propri dati una sola volta a qualsiasi amministrazione pubblica e agevolando di conseguenza i servizi transfrontalieri di eGovernment di cui cittadini e imprese hanno bisogno per viaggiare, lavorare, studiare e svolgere attività commerciali sul territorio dell'UE.
La guida pubblicata oggi, destinata ai funzionari responsabili della pianificazione e dell'acquisto di sistemi e servizi TIC per gli enti pubblici, aiuta paesi, regioni o settori di applicazione a sviluppare una strategia globale nel settore delle TIC, costituita da principi fondamentali da seguire per garantire l'interoperabilità dei sistemi TIC e fornire un servizio efficiente ai cittadini. La guida consente inoltre di valutare gli standard esistenti in modo corretto e trasparente, al fine di scegliere quelli più adatti a supportare la strategia TIC adottata ed evitare il lock-in, e suggerisce di ricorrere a una pianificazione a lungo termine per sostituire i sistemi che favoriscono il lock-in con alternative basate sugli standard. Un approccio di questo tipo dovrebbe compensare i costi iniziali più alti che la sostituzione dei sistemi comporta. La guida fornisce inoltre ai funzionari responsabili degli appalti pubblici orientamenti pratici e di facile consultazione per aiutarli ad aderire all'iniziativa.
Per assistere le autorità pubbliche nel processo di transizione, la Commissione europea organizzerà riunioni con le parti interessate (autorità pubbliche, aziende fornitrici di TIC, organismi di normazione e società civile). Le organizzazioni pubbliche potranno così imparare l'una dall'altra, adottare le migliori pratiche emergenti, esaminare insieme i problemi comuni e suggerire soluzioni comuni.
Contesto
L'agenda digitale europea considera il lock-in un problema ed è impegnata a dare indicazioni in merito al legame tra standardizzazione delle TIC e appalti pubblici per aiutare le autorità pubbliche ad applicare meglio gli standard, al fine di promuovere l'efficienza e ridurre il rischio di lock-in. La Commissione ha pubblicato oggi una comunicazione, accompagnata da un documento di lavoro dei servizi della Commissione contenente una guida pratica su come fare un uso migliore degli standard negli appalti, in particolare nel settore pubblico.
Link utili
Standard aperti nell'agenda digitale
Hashtag: #standards, #publicprocurement
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Contatti :
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